Radio MonteCarlo


Nata nella primavera del 1966 inizialmente come una parte della programmazione di Radio Monte Carlo in italiano, grazie alla direzione di Noel Coutisson, è diventata nel corso degli anni un'emittente indipendente. Il momento di massimo splendore è a cavallo tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni settanta. Le antenne di RMC, libere dalle censure più o meno velate proprie delle radio italiane, trasmettono le canzoni "oscurate" dalla RAI e diffondono un linguaggio informale su tutta la penisola. È un nuovo modo di intendere la radio, che prospera anche grazie ai contratti pubblicitari multimilionari con le varie marche di sigarette che in Italia non possono essere pubblicizzate ma all'estero sì (e gli impianti di trasmissione in modulazione di ampiezza si trovavano infatti in territorio estero, nel Principato di Monaco). Impone il suo stile per molti anni. Nascono i grandi nomi, Luisella Berrino (tuttora in attività), Roberto Arnaldi, Awanagana, Ettore Andenna, Herbert Pagani e i grandi programmi, vero vademecum per tutta la radio a venire.
All'inizio degli anni ottanta le radio in FM, nate qualche anno prima, cominciano però a diventare una minaccia, non tanto per la qualità dei programmi quanto per la qualità del segnale audio. 
La modulazione di frequenza si afferma infatti come nuovo standard tecnologico, e il grande trasmettitore in onde medie della radio monegasca irradia trasmissioni ascoltate sempre meno. 
Viene quindi adottata una nuova strategia che porterà Radio Monte Carlo ad "alleanze" con le radio private nelle varie regioni per condividerne i ponti radio in FM.